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La Storia

Circondata dall’aspro e suggestivo paesaggio murgico, al confine tra Puglia e Basilicata, è ubicata “Torre Spagnola”, una delle masserie più rappresentative del territorio appulo-lucano.  Essa deve la sua denominazione alla possente torre merlata, eretta nel periodo in cui il territorio era controllato dalla Corona di Spagna, nella persona del viceré Gusman, come attestato dall’iscrizione posta sulla mensola di un grosso camino all’interno della stessa torre.

Torre Spagnola ebbe un valore strategico per il controllo delle vie di comunicazione del Materano con il territorio Pugliese. La torre fu costruita tra il 1560 ed il 1600 per volontà del capitano Giuseppe Trullos, nipote del vescovo di Castellamare Giovanni Trullos, trasferitosi a Matera nel 1560. lo stesso Giuseppe nel 1603 acquistò il diritto di riscuotere le gabelle e fece della torre un posto di esattoria.

I Trullos si imparentarono con la famiglia Ulmo di Matera il cui ultimo discendente si indebitò e si giocò tutto il patrimonio. In punto di morte pensando di pagare il fio di questa sua vita dissoluta, per conquistarsi il Paradiso, donò questa proprietà ai Domenicani come si può notare dalla statua di San Domenico posta all’ingresso della masseria. Torre spagnola con i Domenicani, che l’hanno tenuta fino alla fine del 1700, si trasformò in un tenimento produttivo agricolo, con la costruzione di nuove strutture adeguate al nuovo indirizzo cerealicolo-zootecnico.

Ai Domenicani, espropriati per le leggi napoleoniche del 1806,successero nel primo decennio dell’800 i Marchesi Ferrante di Ruffano. Nel 1840 essa fu acquistata dal duca Malvezzi. Proprio i Malvezzi creano la vera e propria masseria di servizio, adibita all’attività cerealicola e all’addestramento dei cavalli, che venivano venduti all’esercito borbonico, oltre che dei Cavalleggeri (soldati a cavallo).
Le incursioni dei briganti costrinsero i proprietari a fortificare la Masseria, che continuerà a svolgere, fino ai primi anni del nostro secolo, un ruolo di difesa delle campagne e della produzione agricola.

Nel 1938 fu venduta a Michele Paradiso di Matera e successivamente nel 1968 alla famiglia Dimauro di Santeramo in Colle (BA) che nel 2001 dopo un lungo e attento lavoro di ristrutturazione l’ha trasformata in Agriturismo.


La masseria, a corte interna, si sviluppa su pianta rettangolare il cui vertice destro è imperniato sulla torre. Come masseria di servizio aveva una minima struttura una struttura residenziale limitata all'alloggio del massaro e del personale dipendente. Un rifinito e grande portale, sovrastato da un'edicola, nella quale era collocata, fino a qualche decina di anni addietro una statua di San Domenico, dava accesso alla corte.

La torre è l'elemento originario della struttura rurale edificata dagli spagnoli sul finire del XVI secolo come elemento di guardia e di controllo sulle vie commerciali colleganti il Materano al Barese e al Tarantino.

 

 

 

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